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11 05 2023

Come comunicare con la Gen Z

Cosa desidera la Generazione Z dalle aziende? A questa domanda ha dato delle risposte il webinar “Gen Z, sfide e opportunità per i brand”, organizzato ieri da Partoo e Skeepers.

“Innanzitutto, precisiamo chi fa parte di questa generazione: sono i nati tra il 1997 e il 2012 – ha premesso Federica Tomasini di Partoo – Queste persone si caratterizzano per essere mobile-first, nativi digitali, interessati all’autenticità, attenti alle questioni civili e all’uguaglianza sociale”.

La Gen Z desidera fare acquisti sostenibili. Secondo un’indagine di Partoo, il 78% dei giovani rinuncerebbe a un brand conosciuto a favore di uno più attento alla sostenibilità e il 73% è disposto a pagare il 10% in più per prodotti sostenibili.

 

L’importanza della social proof

Come devono comunicare le aziende? “La Gen Z è diffidente e vuole informazioni chiare e trasparenti con campagne pubblicitarie, su siti Web, in negozi fisici e sui social – ha risposta Federica Tomasini – In particolare, sui social è molto importante la social proof, composta dalle opinioni e dai consigli di altre persone”.

Tra i social, un po’ a sorpresa, non è TikTok il più usato, ma YouTube, che l’80% usa per implementare le proprie conoscenze. Attenzione però alla lunghezza dei video, perché la media di attenzione è di otto secondi, e ai contenuti, che devono essere diretti ed essenziali.

Cosa cerca la Gen Z sui social network? “Il 67% preferisce vedere contenuti autentici piuttosto che perfetti, ma irrealistici – ha spiegato Davide Silio di Skeepers – Il 42% dichiara che la responsabilità sociale è un fattore fondamentale nella scelta di un brand e il 60% preferisce acquistare da chi sostiene cause sociali o ambientali.

 

Il ruolo degli influencer

Un ruolo importante lo svolgono gli influencer. Quelli su Instagram di solito investono molto su contenuti estetici, mentre su TikTok prevale l’aspetto anticonvenzionale. Di conseguenza, persone comuni riescono a diventare virali in modo rapido e inaspettato. I contenuti devono però essere spontanei e autentici, non conta il numero di follower ed è possibile raggiungere persone anche al di fuori della propria community.

L’online è fondamentale, ma non è sufficiente: il 65% degli intervistati vuole toccare e sentire i prodotti prima di acquistare. Bisogna quindi proporre anche i negozi fisici in base a una strategia omnichannel.

Come raggiungere nel modo più efficace la Gen Z? Il 63% si fida più del giudizio di un influencer che della comunicazione dei brand e il 77% ascolta le persone che considera vicine, con uno stile di vita simile. Per questi motivi i micro-influencer su TikTok funzionano molto bene.

 

I motori di ricerca

“Per i brand, Google rimane ancora il principale canale per arrivare ai clienti – ha detto Federica Tomasini – L’89% lo utilizza come motore di ricerca, mentre il 12% preferisce TikTok. Il 100% di coloro che hanno dichiarato di utilizzare TikTok per cercare le aziende ha precisato di utilizzare sempre anche Google.

Cosa vuole vedere su Google la Gen Z? Informazioni base, recensioni di altri utenti, foto (il 97% le cerca prima di recarsi in un negozio o in ristorante), contatti (numeri di telefono, ma soprattutto chat).

“È interessante rilevare che il 67% degli utenti online preferisce scambiare messaggi, piuttosto che chiamare il negozio – ha commentato Federica Tomasini – Per le aziende ci sono dei vantaggi: diminuzione dei costi e maggiore soddisfazione dei clienti, che al telefono spesso devono rimanere in attesa a valutano poi negativamente l’esperienza. La messaggistica permette invece un maggior coinvolgimento, la raccolta di informazioni sui comportamenti e l’aumento dei tassi di conversione”.

 

I vantaggi del live shopping

Una nuova tendenza che prende sempre più piede è il live shopping, a cui la Gen Z guarda con molta attenzione perché desidera sentirsi coinvolta durante l’acquisto online e preferisce avere una comunicazione bidirezionale.

In cosa consiste? “Può essere considerata l’evoluzione sul Web delle vecchie televendite – ha spiegato Davide Silio di Skeepers – Prevede una chat per fare domande e una sezione con i prodotti presentati, con la possibilità di acquistarli subito. L’obiettivo è umanizzare l’esperienza online, comunicare e coinvolgere. La Gen Z cerca l’interattività e la gamification quando si tratta di comunicare con i brand”.

I dati di mercato sembrano dare ragione a chi investe in questa direzione: i tassi di conversione sono 10 volte più alti rispetto ai canali tradizionali, con un valore del carrello medio superiore del 30%. Il live shopping permette inoltre la customer loyalty, rinnova la CX, migliora la reputazione online del brand e accorcia il ciclo di vendita.

 

Le cinque regole da seguire

In conclusione, per comunicare in modo efficace verso la Generazione Z bisogna:

  • dare peso alla sostenibilità e alle questioni civili;
  • condividere i contenuti e i messaggi autentici;
  • avere una strategia basata sull’omnicanalità, in modo da essere presenti sui vari canali;
  • rispettare le esigenze del target (messaggistica, live shopping):
  • dare preferenza ai formati video.

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