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26 01 2023

Blockchain, un anno tra luci e ombre

Nel 2022, la blockchain ha registrato un andamento contrastante: alcuni grandi attori hanno continuato a crescere, ma gli investimenti in marketing sono diminuiti.

Se ne è parlato oggi al convegno “Blockchain & Web 3: time to build”, che si è svolto al Politecnico di Milano, durante cui è stato comunicato che l’anno scorso i casi concreti di adozione da parte delle aziende sono stati 278, che portano il totale degli ultimi cinque anni a 1.046.

Tra i 278 casi, 100 sono stati di Internet of value (applicazioni incentrate sullo scambio di valore), 67 di blockchain for business e 111 di decentralized web. In generale, il 35% dei casi ha riguardato il settore finanziario.

 

Un percorso in fase iniziale

“Nell’Internet of value si sta percorrendo una strada tortuosa verso la legittimazione – ha detto Valentina Portale dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger – Il percorso per la creazione di una forma digitale di moneta legalmente riconosciuta e utilizzabile su piattaforma blockchain è ancora all’inizio”.

Anche la blockchain for business è in sofferenza e, in particolare, le iniziative in ecosistema nel 2022 hanno subito un forte ridimensionamento.

“Gli abbandoni registrati non sono sintomo del fallimento di una tecnologia, ma della complessità di progetti di ecosistema ampi – ha precisato Valentina Portale – Se ci si focalizza sugli NFT, le aziende stanno costruendo strategie di business sempre più complesse, che includono l’accesso a servizi esclusivi ed esperienze nel metaverso”.

“La blockchain è nata soprattutto per il mondo delle criptovalute – ha spiegato Donatella Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano – Ma al di fuori di questo mondo c’è fermento e bisogna lavorare per capire come queste tecnologie possano diventare utili per la crescita delle aziende”.

 

Blockchain alla base del Web 3

In generale:

  • per costruire la blockchain è necessaria la collaborazione di tutti gli attori: dai player di mercato alle istituzioni competenti;
  • rimane un percorso ad alto rischio: blockchain e criptovalute non sono ancora per gli utenti mainstream;
  • alcuni progetti sono ancora poco maturi e vanno quindi sviluppati;
  • la blockchain, insieme ad altre tecnologie, sarà alla base del Web 3.

Francesco Bruschi dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger ha sfatato alcuni falsi miti sulla blockchain, in particolare quello della sua poca sostenibilità.

“L’energia consumata può essere vista come il budget di sicurezza e consenso della rete, c’è uno scopo ben preciso”, ha spiegato Bruschi.

 

La blockchain in Italia

Giacomo Vella, anche lui dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger, si è soffermato sul mercato italiano, che nel 2022 ha raggiunto un valore di 42 milioni di euro.

Un’indagine condotta con Bva Doxa ha rivelato anche il livello di adozione dei consumatori italiani. Alla domanda se ha mai posseduto criptovalute o token, le risposte sono state:

  • no, non so cosa siano (31%);
  • no, le conosco, ma non le ho mai acquistate (27%);
  • non attualmente, ma sono intenzionato a farlo in futuro (21%);
  • sì, tuttora (11%);
  • non attualmente, ma le ho avute in passato (10%).

L’identikit di chi possiede criptovalute è un uomo di 18-34 anni, laureato, propenso ai pagamenti digitali e alle scommesse online,

 

 

 

 

 

 

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