07 02 2025
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“Il 2024 è stato un anno di accelerazione del mercato dell’artificial intelligence che solo in Italia è cresciuto del 58% rispetto al 2023, raggiungendo un valore di 1,2 miliardi di euro”.
Lo ha detto Alessandro Piva, direttore dell’Osservatorio AI, nel corso di un convegno organizzato oggi al Politecnico di Milano.
Per quanto riguarda le classi di soluzioni sono soprattutto data exploration, prediction & optimization system (34%), text analysis, classification & conversation systems (32%).
Il 43% del valore totale riguarda progetti ibridi GenAI e AI tradizionale. Tra i settori prevalgono telco media, insurance e banking finance & payment.
L’AI Act
A livello europeo è interessante analizzare quale potrà essere l’impatto sul mondo del lavoro: entro il 2030 si stima una perdita di nove milioni di posti, ma ne nasceranno 11 milioni nuovi.
“In questo contesto in rapida evoluzione è importante l’AI Act, che pone l’Europa all’avanguardia dal punto di vista della regolamentazione – ha detto Piva – L’obiettivo delle nuove norme è promuovere un’intelligenza artificiale affidabile in Europa e nel mondo, garantendo che i sistemi di AI rispecchino i diritti fondamentali, la sicurezza e i principi etici”.
L’impatto sulle aziende
Come reagiscono le imprese ai cambiamenti tecnologici in atto? L’AI progettuale ha una media del 69% in Europa e del 59% in Italia. Ma nel nostro Paese le aziende con progetto a regime sono il 25%, dato che colloca l’Italia al secondo posto a livello europeo.
Anche per l’utilizzo dell’AI nelle grandi imprese l’Italia si colloca al secondo posto con il 53%, preceduta solo dall’Irlanda con il 57%. Si tratta di imprese che hanno acquistato e stanno utilizzando strumenti di GenAI a supporto della produttività personale.
Per quanto riguarda l’impatto della GenAI sull’AI Strategy, dove c’era già una strategia nell’82% dei casi ha portato a un’accelerazione del processo.
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