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21 04 2023

AI Forum, tutte le opportunità dell’intelligenza artificiale

L’intelligenza artificiale è una grande opportunità per tutti, che permetterà all’essere umano di evolvere grazie al continuo confronto con la macchina.

Il messaggio è stato lanciato in occasione della quinta edizione dell’AI Forum, che si è svolta nei giorni scorsi al Palazzo delle Stelline di Milano.

 

Il mercato in Italia

“L’Italia è molto attenta alle trasformazioni dell’artificial intelligence – ha detto Gianluigi Greco, presidente di AixIA – L’anno scorso il settore ha registrato una crescita del 32% con una prevalenza di investimenti delle grandi aziende”.

Il mercato dell’AI nel nostro Paese si suddivide in:

  • intelligent data processing (34%);
  • interpretazione del linguaggio (28%);
  • reccomendation system (19%);
  • computer vision (10%);
  • intelligent RPA (9%).

 

Il rapporto tra uomo e macchina

Un aspetto molto dibattuto è il rapporto tra l’uomo e la macchina che si creerà nei prossimi anni. Secondo Greco, l’essere umano può crescere da questo confronto.

Lo dimostrano due esempi: il campione del mondo di scacchi ha oggi un’abilità di analisi quasi doppia rispetto a quella che aveva Kasparov e il campione di dama è riuscito anche a vincere contro il rivale elettronico.

 

Usa e Cina leader

Per Fabrizio Maronta, consigliere scientifico e responsabile relazioni internazionali di Limes, ha evidenziato che a livello mondiale i paesi che si dividono il mercato dell’AI sono soprattutto Stati Uniti e Cina. In quest’ambito, una tecnologia così innovativa diventa anche strumento di competizione geopolitica.

“Anche l’Italia può essere protagonista nell’innovazione dell’intelligenza artificiale – ha aggiunto Giuseppe Di Pietro, direttore Icar Cnr – Per farlo, alla Fondazione Fair sono stati messi a disposizione ben 114 milioni di euro”.

 

Lavoro e machine learning

Davide Guzzi, Presidente, Italo Foundation, ha presentato i risultati di uno studio sulla propensione delle persone a utilizzare un sistema di machine learning per il proprio lavoro.

Uno su tre ha risposto di essere disponibile all’uso, ma solo per l’analisi di dati numerosi e ripetitivi, mentre il 23% ha detto che dipende dall’uso che se ne può fare perché può essere molto preciso in alcuni settore e inutile in altri.

 

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