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09 04 2021

Smart working, come rendere efficace il lavoro da remoto

Smart working: è questione di abito o di abitudine?”. Questo il titolo del webinar organizzato da Innext che si è svolto nei giorni scorsi.

Gli impatti del Covid-19 sul business sono stati evidenti, ma insieme a tanti aspetti negativi se ne possono trovare anche alcuni positivi: ad esempio, sono cresciuti lo smart working (+80%), gli investimenti in tecnologia (+50%) e nella green economy (+60%).

“Il mondo del lavoro come lo conoscevamo è cambiato completamente e all’improvviso ci siamo trovati a vivere una nuova dimensione in cui il digitale è protagonista – ha detto Dario Saramin di Innext – La trasformazione è continua e se non è gestita correttamente le persone possono anche sentirsi sopraffatte. È peraltro significativo uno studio di Gartner, secondo cui il 48% dei lavoratori vorrebbe continuare a lavorare da remoto anche alla fine della pandemia e, tra i genitori, per uno su quattro la soluzione ideale sarebbe andare in ufficio solo quando necessario”.

 

Puntare su collaborazione e coinvolgimento

Il 7 marzo 2020 rimarrà una data storica perché quel giorno il mondo del lavoro è stato rivoluzionato per modalità, processi e strumenti. In questo nuovo contesto due aspetti sono fondamentali: la collaborazione e il coinvolgimento. Bisogna far vivere alle persone la cultura aziendale anche al di fuori dell’impresa e cambiare approccio alla quotidianità con cui si lavora.

Si può promuovere e facilitare la collaborazione tra le persone soprattutto tramite:

  • employee experience (tutto ciò che si faceva prima lo si può fare anche ora fuori dall’azienda);
  • tecnologia (strumento indispensabile per il cambiamento).

 

Cambiare il concetto di smart working

Qual è la differenza tra remote working e smart working? Il primo è solo il concetto di lavoro a distanza, ma bisogna renderlo davvero smart. Cosa fare?

  • adeguamento normativo;
  • procedure;
  • strumenti e tecnologia;
  • competenze.

Tutto questo è necessario, ma non sufficiente. Occorre evolvere l’experience e le relazioni con e tra i dipendenti tramite strumenti di collaboration ed engagement, abilitare la creazione di team remoti in modo agile con un working environment sicuro e accessibile da remoto.

“Bisogna capire chi sono i dipendenti, cosa vogliono per sentirsi parte dell’azienda, come fare per coinvolgerli, definire le regole di ingaggio – ha concluso Seramin – In sintesi, è necessario cambiare il concetto di smart working”.

 

 

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