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04 05 2020

La comunicazione in azienda al tempo del coronavirus

Come comunicare verso l’esterno in questi giorni di emergenza è un tema affrontato da molti. Ma anche la comunicazione in azienda svolge un ruolo importante, soprattutto in una situazione come quella che viviamo. Se ne è parlato in occasione di un Webinar, che ha invitato a riannodare i fili all’interno delle imprese.

Luca Villani, esperto di comunicazione, è partito da una premessa. Nei giorni del Covid-19 le tre unità aristoteliche (tempo, luogo, azione) per la prima volta si sono rotte.

Cosa succede? Secondo una ricerca di Edelman condotta prima del coronavirus, l’ente in cui le persone ripongono più fiducia è proprio l’azienda (76%). Questo anche perché la fiducia è locale: il datore di lavoro è vicino, verificabile. Le imprese hanno quindi un patrimonio di fiducia e le persone chiedono attenzione. In particolare, c’è grande aspettativa nei confronti del Ceo, che deve avere le qualità del leader.

Stan Lee, editore e produttore cinematografico americano, diceva: “A grandi poteri corrispondono grandi responsabilità”. Questo è un concetto sempre valido nelle aziende.

 

Le regole da conoscere nella comunicazione interna

Come comunicare all’interno di un’azienda? “Esistono buone regole da seguire sempre, anche quando non ci sono emergenze – ha risposto Villani – Per partire da un esempio lontano, dopo la disfatta di Caporetto il generale Cadorna venne sostituito da Diaz, che fu una specie di manager dell’esercito e si occupò di comunicazione. Rilanciò la rivista ‘Trincea’, antenato dei giornali aziendali, che informava e motivava i soldati”.

Cos’è la comunicazione interna? Si può sintetizzare con quattro flash:

  • non è comunicazione interna: i dipendenti parlano con parenti, amici, e di fatto comunicano l’azienda all’esterno. La comunicazione interna deve essere vista come una parte importante di quella esterna;
  • è ovunque e comunque perché anche la non comunicazione è comunicazione. Va quindi gestita;
  • non va fatta solo quando serve maggiormente, ma sempre;
  • è sempre gestione del cambiamento.

Per comunicare in modo efficace all’interno di un’azienda bisogna partire da un’idea a cui va dato un nome, seguito da logo, payoff e hashtag. Si pensi all’iconografia dello sport, che è perfetta per generare coinvolgimento emotivo.

“Per fare un esempio, nel 2008 Compass acquisì Linea – ha spiegato Villani – Il progetto di comunicazione della fusione prese il nome di ‘Incontro’, che è ancora oggi il brand della comunicazione interna di Compass”.

 

Every Company is a Media Company

Nella comunicazione interna bisogna inoltre creare contenuti secondo la formula EC=MC (Every Company is a Media Company), come spiegò una volta Tom Forsenski, giornalista del Financial Times. Spesso le aziende hanno molte storie da raccontare, ma non lo fanno.

E in futuro? “Dopo quello che è avvenuto in questi giorni un ruolo sempre più importante lo avranno video, dirette, formazione, eventi live – ha detto Villani – Si imparerà a organizzare da remoto convention live, che è qualcosa di molto più complesso di una riunione su Zoom”.

Affinché tutto funzioni, il top management deve essere coinvolto e coinvolgente, con voglia di esporsi e conoscenze di public speaking. E anche il personale deve essere coinvolto nella comunicazione aziendale, perché svolge una funzione di influencer. Per farlo, bisogna muoversi su principi di:

  • volontarietà (nessuno deve sentirsi obbligato);
  • scambio (ad esempio, in termini di formazione professionale)

Quando bisogna iniziare a fare comunicazione interna? “È come chiedere qual è il momento migliore per piantare un albero – ha concluso Villani – La risposta è semplice: oggi”.

 

 

 

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