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28 04 2023

Il Festival della Comunicazione dedicato alla memoria

L’edizione 2023 del Festival della Comunicazione si svolgerà da giovedì 7 a domenica 10 settembre a Camogli e avrà come filo conduttore il tema della memoria.

Un tema ricco di significati, inteso come quella straordinaria attitudine della mente, del corpo e dello spirito che è parte integrante del nostro essere, strumento indispensabile per costruire l’identità delle persone e dei popoli.

 

Il ricordo di Umberto Eco

“Tema carissimo a Umberto Eco, padre nobile del Festival – spiegano gli organizzatori – la memoria è un’arte da coltivare e un muscolo da allenare, ancora di più in un contesto in cui i media si interessano sempre più al presente e sempre meno al passato. “Noi stessi siamo la memoria. La memoria è l’anima”, esortava Eco, alludendo alla nostra, ormai consueta, abitudine a relegare l’esercizio stesso della memoria a forme digitali e al web”.

 

Oltre 100 qualificati ospiti

Il Festival, che l’anno scorso ha registrato un record di 40mila presenze, è organizzato da Frame e dal Comune di Camogli e ha già annunciato un centinaio di ospiti tra cui diversi nomi di richiamo quali Alessandro Barbero, Claudio Bisio, Massimo Cacciari, Aldo Cazzullo, Gherardo Colombo, Rosario Fiorello, Aldo Grasso, Monica Guerritore, Neri Marcorè, Stefano Massini, Enrico Mentana, Andrea Riccardi, Michele Serra, Beppe Severgnini, Mario Tozzi e Carlo Verdone.

 

La memoria, un bene inestimabile

“Memoria è da sempre una parola chiave del nostro Festival – racconta il direttore del Festival Danco Singer – Che si tratti di storia, di genetica, di digitalizzazione, di geologia, di manoscritti o di tradizioni antichissime, la memoria è un bene inestimabile che arricchisce e dà senso alla nostra stessa esistenza. Per questo, in un momento importante per la nostra manifestazione quale è il decimo anniversario, abbiamo chiesto ai grandi protagonisti del panorama culturale italiano di condividere con il pubblico riflessioni, spunti e punti di vista che esplorino la memoria soprattutto nella sua dimensione costruttiva, per non ripetere gli errori del passato e per riflettere su come gestire quella proliferazione di informazioni da cui oggi siamo circondati”.

 

Un rito collettivo

“Il senso di un Festival dedicato alla memoria, una sorta di rito collettivo che respira di vita e di passione, è anche l’entrare in connessione con chi c’è stato, chi c’è e chi ci sarà, attraverso la condivisione delle esperienze e delle conoscenze – aggiunge la direttrice del Festival Rosangela Bonsignorio – Per questo, sin dalla prima edizione affianchiamo agli incontri e alle conferenze moltissime attività per tutte le fasce d’età, viaggi nella natura e nella storia, spettacoli d’ogni genere, incontri con gli autori e appuntamenti con format innovativi. Il tema 2023 si può
leggere anche come la voglia di ampliare le nostre memorie collettive raccogliendo sensibilità altrui, ricche e arricchenti, a partire dal desiderio condiviso di esplorare assieme”.

 

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