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05 04 2023

Il futuro è l’AI, ma l’intuizione dell’uomo fa la differenza

Nei prossimi anni l’AI avrà uno sviluppo tale che sarà sempre più difficile distinguere cosa è stato creato da una macchina oppure no. Ma la supervisione dell’essere umano, e soprattutto la sua capacità di intuizione, rimarrà indispensabile.

Questo è il messaggio lanciato ieri all’evento “Marketing Automation & Artificial Intelligence”, organizzato da Una-Aziende della comunicazione unite, allo Spazio Base di Milano.

 

Uscire dagli schemi

“Oggi non c’è una vera creatività dell’intelligenza artificiale, magari potrà esserci in futuro, ma per ora non è così – ha detto Giorgio Grappelli di Live Tech – Questo perché, ad esempio, anche le immagini create con AI si basano su dati. L’essere umano, rispetto alla macchina, ha la capacità di uscire dagli schemi e questo fa sempre la differenza. Ciò non toglie la grande importanza che può avere l’AI e la necessità di esserne consapevoli. Una volta, quando parlavamo alle aziende di intelligenza artificiale, venivamo guardati come alieni. Oggi c’è invece molta più attenzione e preparazione sul tema”.

“La vera sfida dei prossimi anni sarà tra chi farà ancora tutto a mano e chi lo saprà fare in modo assistito, che avrà un vantaggio competitivo – ha spiegato Luciano Tolomei di Delmonte – In ogni caso, oggi la parte di catalogazione tramite AI è in fase avanzata, ma non è ancora in grado, come molti temono, di sostituire davvero l’uomo in certe mansioni. Nel prossimo scenario cookieless, bisogna investire sui dati di prima parte e usare l’artificial intelligence per l’analisi”.

 

Produrre contenuti di qualità

Secondo Silvio Stafuzza di CrowdM Italy l’AI è molto utile per segmentare i dati a disposizione con un approfondimento maggiore, ma le aziende devono preoccuparsi di produrre contenuti premium per loggare le persone.

“L’input alla marketing automation viene sempre dato dagli esseri umani, ma non è escluso che in futuro questo possa cambiare – ha aggiunto – Pensare però di lasciar prendere una decisione solo a una macchina diventa un aspetto molto delicato e siamo ancora molto lontani da poterci arrivare”.

 

Prepararsi al nuovo scenario

“Ognuno di noi oggi vive in una bolla da cui è difficile uscire – ha detto Tolomei – Per questo bisogna imparare a mandare anche messaggi distonici, sollecitazioni differenti, e verificare quali possono essere poi le reazioni”.

“Si parla spesso dell’intelligenza artificiale come strumento utile per il marketing delle aziende, ma ChatGPT ha dimostrato che l’AI data in mano alle persone porta a una reazione diversa e per certi versi inaspettata – ha concluso Stafuzza – Tutto questo crea uno scenario nuovo a cui occorre prepararsi in tempo”.

 

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