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17 03 2023

Milano Marketing Festival 2023, alla ricerca del leader

“Viviamo in uno stato di continua crisi, in cui mancano fasi di assestamento, e occorre prendere decisioni senza potersi appellare a schemi pregressi. In una fase così difficile c’è bisogno di leader”. Lo ha detto Marta Residori di Humantek, intervenuta ieri all’ultima giornata del Milano Marketing Festival 2023.

 

Le sei qualità del leader

Quali caratteristiche deve avere un vero leader? Soprattutto sei:

  • autorevolezza;
  • presenza;
  • decisione;
  • coraggio;
  • collaborazione;
  • comunicazione.

“Il leader deve aiutare tutti a gestirsi a livello mentale all’interno di una crisi – ha proseguito Marta Residori – Dobbiamo poi considerare che oggi siamo asserviti alle competenze tecniche e ci siamo dimenticati di mettere al centro l’aspetto fondamentale: l’essere umano”.

 

La rivoluzione gentile

 Gian Luca Teppati di OOM Consulting ha detto che il modo migliore per ribellarsi al linguaggio aggressivo, violento e populista oggi troppo diffuso è la gentilezza, che va applicata anche a un nuovo stile di leadership. Questo crea entusiasmo e collaborazione in azienda.

“Non sono nato gentile, in passato ero diverso, ma poi ho capito che la gentilezza è contagiosa e fa bene anche alla salute – ha spiegato Teppati – Bisogna però crederci davvero e questo implica coraggio”.

Come farlo? Ci sono tre A fondamentali:

  • ascolto;
  • accoglienza;
  • accompagnamento.

“Qualcuno dubita che le gentilezza si sposi bene con la produttività, ma è vero l’esatto contrario – ha proseguito – I risultati si ottengono con il sorriso e perfino con il divertimento. Questo atteggiamento stimola infatti la capacità creativa delle persone, che viene messa a disposizione di un obiettivo comune. Bisogna quindi imparare a gestire la rabbia, ma attenzione anche a quella che con un neologismo ho definito ‘gentlilecca’, la gentilezza falsa e solo apparente”.

Ingrid Theresia Hollweck di Coachpeople ha spiegato che la voglia di raggiungere un obiettivo può portare a uno stile comunicativo aggressivo, ma è sbagliato e controproducente: i risultati si ottengono con il rispetto dei collaboratori.

“Se le persone stanno bene in un ambiente di lavoro si relazionano meglio con i clienti, con i colleghi e, quindi, producono anche di più”, ha concluso.

Per Anna Guatri della Fondazione Veronesi gentilezza significa forza. Una delle prime definizioni di fundraising è “insegnare alle persone l’arte gentile di donare”. La gentilezza è infatti alla base per chiedere un aiuto su un tema così delicato come la salute.

 

Vacanze e turismo, l’effetto molla

Cosa avviene nel settore turistico nel periodo post-pandemia? “Il 2022 è stato un buon anno con un ritorno alla normalità e nel 2023 la tendenza si sta consolidando – ha risposto Alessandro Biasi di Alpitour – In questo periodo verifichiamo il cosiddetto ‘effetto molla’ perché dopo anni di chiusura c’è voglia di viaggiare e si registrano grandi anticipi nelle prenotazioni”.

Per Riccardo Pistoia di PNGroup oggi non si cerca più solo una vacanza, ma un’esperienza. La pandemia ha cambiato anche i clienti del comparto vacanze e turismo, che ora sono più attenti anche ad aspetti come la sicurezza.

 

Datasfera

Massimo Chiriatti, di Lenovo Italia, è autore del libro “Incoscienza artificiale”. “L’AI è stato già in passato un concetto non corrispondente alla realtà perché le macchine non sono intelligenti. Si tratta invece di una disciplina che, sulla base di ciò che è stato fatto in passato, può suggerire cosa fare in futuro – ha detto – Si basa soprattutto su dati, capacità computazionale e algoritmi”.

Secondo Chiriatti, rispetto al passato oggi c’è una grande quantità di dati accessibili anche alle aziende più piccole, ma nei dati ci possono essere, ad esempio, anche fake news e per questo il contributo umano è ancora così importante.

“L’algoritmo si limita a usare i Big Data per cercare correlazioni che favoriscono risposte – ha spiegato Elena Esposito delle Università di Bielefeld e Bologna – Non si può quindi parlare di macchine intelligenti, ma di partner comunicativi che non hanno nulla a che fare con l’intelligenza umana. Questo cambia i termini della questione”.

Per Caterina Sismeiro dell’Imperial College London la chiave di lettura è mettere insieme gli algoritmi e gli esseri umani, con la loro capacità critica.

In quali ambiti si possono ottenere i maggiori benefici con l’AI? “È molto utile per la costruzione di profili e le segmentazioni – ha risposto Guido Di Fraia dello Iulm – Ci sono poi l’uso dei chatbot, che non sono solo canali di comunicazione ma anche di generazione di dati, e la possibilità di ottimizzare i contenuti. Bisogna fare formazione in ambito tecnologico così come in quello umanistico per avere dei ‘mediatori culturali’ tra la tecnologia e le aziende”.

“C’è un aumento esponenziale dei dati, che vengono generati in vario modo – ha detto Fabrizio Milano D’Aragona di Datrix – Questo aumenta l’attenzione delle aziende che si propongono di trasformare tutto in attività produttive. E qui entra in gioco l’artificial intelligence, che può aiutare a competere sul mercato”.

 

La gestione del caos

In questo periodo ci si troviamo di fronte alla necessità di gestire il caos. Cosa fare? “La crisi ferma vecchie modalità di business, ma può anche inaugurarne di nuove – ha risposto Mauro Ferraresi dell’Università Iulm – Non ci si deve fermare di fronte ai problemi, ma cogliere le opportunità di quello che chiamo il presente anticipato. Un aspetto importante è la duttilità, di cui sono dotate più le Pmi che le grandi multinazionali. Anche le università una volta erano ‘torri d’avorio’, mentre oggi sono duttili e cambiano di continuo i corsi in base a ciò che avviene nella società”.

Derrick De Kerekhave di TuttiMedia ha detto che con i social media si è passati da un’opinione collettiva a una connettiva. Oggi ci sono alcune community che hanno un ruolo importante nel marketing – basti pensare agli influencer – e le aziende devono imparare a gestire questi cambiamenti.

“Le imprese devono anticipare i cambiamenti utilizzando gli strumenti a disposizione – ha detto Roberto Paura dell’Italian Institute for the Future – Bisogna costruire dei piani d’azione alternativi per il futuro, ma fino a quando si guarderà solo il guadagno a breve termine questo sarà difficile”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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