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30 03 2021

Radio sì, ma in formato video

E’ il momento della visual radio: sono sempre più seguiti i programmi radiofonici in formato video, che vengono visti con tv, smartphone o pc. Secondo l’ultimo studio del Censis la radiovisione, un neologismo creato per descrivere il fenomeno, conta oggi su 27 milioni di consumatori.

 

La transizione verso la radiovisione 

Nello studio si sottolinea che la radio è riuscita ancora una volta a rigenerarsi e a dimostrare la sua capacità unica di essere tradizionale e innovativa nello stesso tempo. Durante il lockdown molti hanno temuto un crollo, dovuto al fatto che molti ascoltano le radio durante il tragitto che porta al lavoro o a casa, ma non è stato così. Nel nuovo contesto la radio ha infatti accelerato il suo processo verso la multicanalità che era già in atto, con buoni risultati.

Uno dei punti di forza della radio è infatti la possibilità di essere seguita su diversi device. Basti pensare che quasi 11 milioni di persone seguono la radio sulla televisione. Nello studio del Censis di legge che “La visual radio non è un fuoco di paglia destinato a spegnersi dopo la pandemia, ma è fortemente in sintonia con le aspettative degli italiani. Il 52% dichiara che vorrebbe avere sempre di più la possibilità di fruire dei contenuti radiofonici su device diversi anche in formato video”.

 

La radio come community

Una delle parole chiave della radio, che spiega il costante successo di questo mezzo negli anni, è comunità. La conferma arriva dalla ricerca del Censis, da cui emerge che ben il 63% di chi segue un programma alla radio interagisce durante le trasmissioni.

 

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