17 11 2020
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A IF! 2020, che si è concluso settimana scorsa, Giorgio Santambrogio di VéGè ha detto che nel periodo di emergenza è nato un grande momento di responsabilità sociale dell’intera filiera del commercio: dall’agricoltore all’industria di trasformazione, dalla distribuzione ai punti vendita. C’è stata una grande solidarietà, ma anche un’economia quasi di guerra prima e “casalinga” poi. Il sistema comunque ha retto, nonostante le difficoltà.
“La comunicazione è diventata più valoriale e basata su responsabilità sociale, sostenibilità e lotta allo spreco – ha detto Santambrogio – Questo non in modo demagogico, ma con iniziative concrete”.
Il purpose della marca è centrale
Per Stefano Marini del Gruppo Sanpellegrino è stato importante dare continuità e questo è stato garantito con molti sacrifici. I brand hanno svolto un grande lavoro di avvicinamento al consumatore fino ad avere quasi un ruolo sociale. L’avvento della pandemia ha accelerato la comunicazione da “cosa fa il prodotto” a “perché c’è una marca”. Il purpose della marca è diventato centrale e ha cambiato i piani di comunicazione e marketing.
“L’e-commerce e l’home delivering sono state delle necessità durante il lockdown – ha concluso Marini – Ma ora sono un elemento che strutturalmente sta cambiando le abitudini del consumatore”.
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