16 09 2020
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“Parlare di sostenibilità significa parlare di futuro, sviluppo sostenibile vuol dire soddisfare i bisogni di oggi senza pregiudicare quelli di chi verrà in futuro”. Così Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa, ha aperto ieri i lavori del convegno “Lo sviluppo sostenibile, l’Italia e gli obiettivi dell’Agenda 2030”.
“I giovani si sono ribellati verso chi non pensava al loro futuro – ha proseguito Anselmi – Oggi le aziende si sono rese conto che la sostenibilità non è un costo, ma un elemento che deve far parte del loro successo. E l’Unione europea ne ha fatto un elemento importante delle sue politiche”.
Dopo di lui è intervenuta la sindaca di Roma Virginia Raggi, che ha ricordato come di sostenibilità se ne parli da molto tempo, ma ora tutti devono fare un passo verso il cambiamento.
“Roma ha sottoscritto il programma internazionale di 150 città resilienti e si è inserita in diverse iniziative – ha spiegato – A Roma cerchiamo di lavorare sui luoghi abbandonati invece di consumarne di nuovi e l’obiettivo è rigenerare la città in modo sostenibile”.
Sostenibilità, una questione quotidiana
Luigi Consu, direttore dell’Ansa, ha ricordato la nascita del portale “Ansa 2030” che parla a tutti di sostenibilità per rendere la questione quotidiana. Nel portale si trovano anche articoli di finanza, cronaca, si parla dei giovani e l’obiettivo è arrivare al 2030 senza servire più.
Per Enrico Giovannini, presidente dell’ASviS, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, non si può essere sani in un Pianeta malato: il problema è economico e sociale.
“Di recente la Corte Suprema olandese ha condannato il Governo di quel paese per non avere fatto abbastanza per togliere le emissioni in base al Protocollo di Kyoto – ha detto Giovannini – La resilienza è importante e un rapporto dell’Unione europea l’ha definita una scelta strategica. Secondo questo rapporto il futuro sarà pieno di shock e non basta pensare solo al Pil, bisogna essere resilienti”.
Imprese sempre più green
Donatella Bianchi, presidente del Wwf, ha sottolineato che in Italia la partita più importante la giocheremo nei prossimi mesi e anni.
“Ci vuole un cambio di paradigma che sappia soddisfare le aspettative – ha detto – La natura manda dei segnali che bisogna cogliere e sempre più imprese vanno nella direzione del green, che le rende anche più competitive”.
Un concetto, quest’ultimo, ribadito anche da Gian Maria Gros Pietro, presidente di Intesa Sanpaolo, che ha evidenziato come le imprese green piacciano di più sia ai consumatori sia agli investitori.
“Black Rock, il più grande fondo mondiale di investimento, ha confermato che gli investitori preferiscono le aziende attente alla sostenibilità – ha detto Gros Pietro – Finanza sostenibile significa anche sostenibilità sociale degli obiettivi e delle azioni. Oggi le imprese, che hanno molto potere, devono farsi carico di questa responsabilità. Come banca finanziamo le aziende che investono nel green deal. Condividiamo la necessità di passare a un’economia circolare, ma servono nuova conoscenza, nuovi impianti e nuove tecnologie”.
Paolo Glisenti, commissario di Expo Dubai 2021, ha spiegato che la prossima edizione dell’Expo è un passaggio da non perdere in un’ottica di sostenibilità anche perché sarà il primo evento globale dopo la pandemia e si terrà in un’area geografica strategica. Il tema dell’Expo a Dubai è “Connettere la mente per generare futuro” e riguarda tutti gli elementi connettivi che generano anche sostenibilità.
“Il Padiglione Italia è stato pensato proprio in un’ottica di sostenibilità e dimostra come l’innovazione italiana si muova in questa direzione, con il risultato di ottenere competitività e produttività”, ha detto Glisenti.
Padre Enzo Fortunato, direttore della sala stampa del Sacro Convento di Assisi, ha ricordato il messaggio del Papa che con la sua enciclica “Laudato si’” assume un significato anche per i non credenti.
“Il Papa ha evidenziato che bisogna agire insieme, con un gioco di squadra – ha spiegato – Occorre pensare ai giovani, che finora sono stati visti solo come oggetti di consumo, ma ora qualcosa sta cambiando. Si inizia a capire che non bisogna guadagnare personalmente, ma far guadagnare l’umanità”.
La sostenibilità come investimento
Federico Testa, presidente dell’Enea, ha spiegato che occorre però fare tutti uno sforzo di concretezza: il problema è attuare politiche concrete che si muovano verso la sostenibilità.
Cosa fare? “Ad esempio, ecobonus per migliorare l’efficienza energetica dei condomini – ha risposto Testa – E per far crescere le energie rinnovabili, che non sono programmabili, occorre sviluppare il settore dello storage, che consente di immagazzinarle”.
Per Carlo Tamburi, direttore dell’Enel, la sostenibilità non è un costo, ma un investimento che rende le aziende più appetibili sul mercato.
“Per raggiungere gli obiettivi 2030 non basta chiudere le centrali a carbone e fare arrivare la penetrazione delle rinnovabili al 50% – ha detto – Bisogna migliorare la capacità di accumulo, è indispensabile una rete adeguata, occorre fare passi avanti nell’efficienza energetica e nella mobilità elettrica. Per fare tutto questo serve una sinergia coerente”.
Guardare il mondo con un’altra lente
Nel corso del dibattito è stata sottolineata la necessità di equilibrio tra regole e innovazione, accelerazione e inclusione, coerenza di obiettivi e percorsi. La sostenibilità può essere considerata tale solo se abbraccia tutti gli utenti.
Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, ha ricordato che il 90% del legno viene acquistato all’estero, con una spesa di circa nove miliardi di euro l’anno.
“Da parte nostra avviamo al riciclo due milioni di tonnellate di legno ogni anno – ha aggiunto – Siamo al centro di un’economia circolare che è sistemica”.
In collegamento video Marco Perdoni, presidente di Coop Italia, ha spiegato che sostenibilità significa guardare il mondo con un’altra lente.
“Questo è un tema chiave della nostra azione – ha detto – L’anno scorso abbiamo lanciato lo slogan ‘Una buona spesa può cambiare il mondo’ proprio per sottolineare l’importanza che hanno i gesti quotidiani di ciascuno”.
In conclusione, Stefano De Alessandri, amministratore delegato dell’Ansa, ha detto: “Non si può più scegliere se essere o meno sostenibili: chi non lo è non ha più ragione di esistere perché non è solo una scelta eticamente corretta, ma anche aziendalmente corretta”.
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