11 06 2020
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Le aziende e le loro relazioni digitali è stato il tema al centro dell’edizione 2020 del NetComm Focus B2B live, che si è svolto ieri per la prima volta in streaming.
“In Italia il 52% delle imprese B2B con oltre 20 milioni di euro di fatturato ha attività e-commerce, con un sito proprio o con marketplace – ha detto Roberto Liscia, presidente di NetComm – In quattro anni, le aziende B2B con e-commerce sono cresciute del 10%, mentre quelle no digital sono calate del 30%. Sono dati significativi, che confermano una tendenza irreversibile”.
Nel nostro Paese il 40% del campione B2B ha un proprio sito e-commerce e il 17% usa i marketplace. Quest’ultimo è però da considerare ancora agli inizi.
“L’e-commerce B2B è sempre più aperto, simile al B2C e orientato all’acquisizione di nuovi clienti – ha proseguito Liscia – In futuro gli investimenti riguarderanno soprattutto lo sviluppo del team interno, il sito e-commerce diretto, i contenuti e gli spazi a pagamento per il digital marketing”.
Secondo Mario Bagliani di NetComm, circa il 75% delle imprese usa i canali digitali in qualche fase o scopo del processo d’acquisto. I buyer li usano i canali digitali soprattutto per ricercare nuovi fornitori e si aspettano di ridurre i costi. Oltre il 60% ritiene che entro cinque anni non si utilizzeranno più i cataloghi cartacei.
Digitale post-Covid: da utile a indispensabile
Paola Olivares del Politecnico di Milano ha sottolineato che dopo il Covid-19 c’è stato un cambio di paradigma. Oggi è evidente la necessità del digitale, ma bisogna fornire chiavi interpretative alle aziende.
“Il digitale è motore di competitività, ma dopo il Covid-19 è chiaro che sia anche elemento di sopravvivenza delle aziende – ha detto – Oggi gli investimenti B2B sono guidati soprattutto dagli obblighi normativi. Le principali filiere per l’e-commerce B2B, che continua a crescere senza battute d’arresto, sono l’automobile (25%) e il largo consumo (20%)”.
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