10 06 2020
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Oggi innovare e sapere come investire con sicurezza in quella che sarà la novità del mercato di domani è la vera carta vincente. È stata questa la premessa del Webinar organizzato da Ipsos, nell’ambito della serie di incontri “Shaping the Future”.
“La maggior parte delle organizzazioni studia solo la concorrenza e i consumatori, spesso tralasciando i cambiamenti fondamentali – ha spiegato David Parma di Ipsos – Trovare un nuovo modo per innovare è il primo passo da fare”.
I tempi di crisi possono fungere da acceleratore
L’innovazione in azienda è un problema condiviso e il 94% si ritiene insoddisfatto delle performance di innovazione della loro organizzazione. La maggior parte delle aziende sa di dover pianificare il futuro, ma deve affrontare molte sfide quando cerca di farlo.
“Le tendenze e i cambiamenti dei consumatori vengono identificati, ma raramente sono applicati a una categoria specifica – ha spiegato Parma – Tutto questo è ancora più vero in un periodo di crisi come quello che viviamo, in cui il futuro diventa ancora più imprevedibile. I tempi di crisi possono però fungere da acceleratore o agente di cambiamento”.
Le tre fasi da seguire dovrebbero essere:
- farsi guidare dai consumatori e da nuove esigenze;
- sviluppo accelerato del business;
- consolidamento.
I marchi devono diventare promotori di nuovi comportamenti
In questo contesto si crea un’opportunità per i brand di essere promotori di nuovi comportamenti: ad esempio, sviluppare nuovi rituali, nuove esperienze, coltivare il senso di condivisione, sviluppare un posizionamento per fornire un rafforzamento del rapporto tra marca e consumatore che getta le basi per essere ripetuto.
Ad esempio, Brewdog ha guidato il nuovo rituale del bar online: ha creato una piattaforma che permette agli amici di incontrarsi sul Web con eventi. Burger King ha condiviso con i suoi clienti la ricetta per fare il Whopper a casa.
Porsi le domande giuste prima di iniziare un processo di innovazione
Innovare durante la crisi aumenta la possibilità di successo quando inizierà la ripresa. Per farlo, sono necessari una early stage innovation più efficiente, una valutazione del rapporto qualità/prezzo del nuovo prodotto e un focus sul contesto competitivo.
“Nei periodi di crisi i consumatori sono molto aperti alle novità, così come prestano maggiore attenzione all’innovazione di valore – ha aggiunto Parma – Bisogna però considerare che il 75% delle innovazioni fallisce. Occorre quindi essere agili, reali e veloci”.
Secondo Parma, è necessario porsi le domande giuste prima di iniziare un processo di innovazione. Ad esempio:
- come realizzare le idee;
- come rispondere ai bisogni;
- di cosa hanno bisogno i consumatori;
- cosa fare per crescere.
In sostanza, bisogna capire where to play e how to win. E considerare che in tempi di crisi il forecasting diventa uno strumento importante, che deve anche essere fruibile.
“Tempismo, capacità di connessione con il consumatore e maggiore flessibilità sono concetti chiave”, ha concluso Parma.
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