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07 05 2020

Italia digitale, in un mese un salto evolutivo di dieci anni

“L’Italia digitale in un mese, a seguito del lockdown, ha fatto un balzo in avanti di dieci anni”. Lo ha detto Roberto Liscia, presidente di Netcomm Forum, intervenuto ieri in streaming alla conferenza inaugurale del Netcomm Forum Live, first digital forum on e-commerce & retail, che prosegue oggi.

“Siamo in un momento in cui si affacciano nuovi paradigmi di sviluppo del settore e-commerce – ha spiegato Liscia – Nel mondo si assiste a una crescita continuativa di prodotti e servizi online”.

 

Convenienza e comodità guidano gli acquisti

I volumi maggiori li registra la Cina, che ha una crescita elevata. Oggi l’atteggiamento generale degli acquirenti verso l’esperienza di acquisto online è guidato da convenienza, comodità, e il primo driver è la spedizione a casa. In Italia, la situazione è molto in evoluzione e si registra un incremento online dei retail tradizionali.

Cosa è cambiato in questo periodo di pandemia? “Il numero di nuovi clienti è cresciuto in modo esponenziale e oltre due milioni di consumatori sono diventati e-shoppers – ha risposto Liscia – Il 77% dei merchant online ha acquisito nuovi clienti e l’andamento generale delle spedizioni è stato in costante aumento dal 15 febbraio in poi, con prezzi in forte movimento”.

E in futuro cosa accadrà? “I settori che cresceranno di più sono e-commerce, modern food retail e medical appliances”, è la previsione di Liscia.

Per capire gli scenari futuri può essere utile osservare quello che avviene in Cina, dove i negozi poco frequentati investono nelle app, gli ordini a domicilio sono esplosi e si sperimentano robot e droni per la consegna di prodotti.

“In Italia alcuni pensano che l’e-commerce sarà il primo settore per crescita nel 2020 – ha proseguito Liscia – A cambiare oggi è l’e-shopper, con un aumento significativo del tempo speso con device digitali, la crescita di media entertainment e l’aumento del digital payment in tutte le fasce d’età”.

Le sfide online per i retailer tradizionali sono:

  • aumentare le scelte;
  • rendere i prezzi trasparenti;
  • creare nuovi ruoli degli spazi fisici;
  • rafforzare la componente servizi;
  • creare una vera omnicanalità.

 

Sale il food & grocery, scende il turismo

Valentina Pontiggia del Politecnico di Milano ha ricordato i segnali molto incoraggianti per l’e-commerce italiano l’anno scorso. Nel 2019, il settore ha raggiunto un valore di 31,6 miliardi di euro, con una crescita del 15% rispetto al 2018.

“Con il lockdown sono subentrate misure restrittive per il commercio e l’e-commerce è diventato essenziale – ha detto Valentina Pontiggia – Dal punto di vista dell’offerta per i beni necessari ci sono stati i primi approcci all’e-commerce, sia di Pmi sia di top retailer, il potenziamento del servizio e le azioni sui consumatori, come la regolazione di accessi ai siti. Per i beni non necessari c’è stato il rallentamento o la chiusura dell’attività online”.

A salire sono stati settori come food & grocery, pet food, sport e fitness, healt & care, farmacia, a scendere sono stati soprattutto turismo e abbigliamento.

 

Omnicanalità: da scelta a necessità

Nel 2020 ci si può aspettare che l’e-commerce diventi più maturo grazie a nuovi investimenti. Dopo il lockdown ci potrà essere una caduta delle barriere d’acquisto online, più dimestichezza con i pagamenti digitali e un aumento del numero di Web shopper.

In questo contesto, in cui consumatori saranno più poveri, più digitali e meno internazionali, emergeranno tre modelli di retail basati su:

  • attenzione al prezzo;
  • attenzione al servizio;
  • integrazione omnicanale.

Cristina Scocchia, Ceo di Kino, ha raccontato la sua esperienza durante il lockdown: “Manca la parte esperienziale e questo significa che si comprano i prodotti che già si conoscono. In futuro il retail prenderà sempre di più la strada dell’omnicanalità: quella che prima era una scelta ora è diventata una necessità”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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