07 01 2025
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“Bisogna conoscere come funziona l’AI per sapere dove nascono i bias di genere”. Lo ha detto Marco Passarotti, professore di linguistica computazionale all’Università Cattolica di Milano, in occasione dell’evento Elle Active!.
“La macchina lavora per vicinanza con altre parole – ha spiegato – Ad esempio, può accadere che la parola infermiere sia accostata alle donne e quella primario a un uomo. Ma l’AI è pericolosa solo se noi rimaniamo degli utenti passivi e inconsapevoli. Se invece sappiamo come funziona ne possiamo cogliere tutte le opportunità”.
Gli esseri umani contano ancora
Come? I dati ci mettono davanti gli stereotipi e noi dobbiamo capire dove intervenire. Bisogna lavorare sulla società e sulla ottimizzazione dei dati. La buona notizia, quindi, è che gli esseri umani contano ancora qualcosa e non si deve delegare tutto alla macchina.
Secondo Darya Majidi, Ceo di Daxo Group, i bias sono nella società e, di conseguenza, nell’intelligenza artificiale. Occorre usare i dati sintetici, che hanno le stesse proprietà statistiche di quelli reali, ma sono creati in modo artificiale per dare informazioni più inclusive.
“Si deve poi coinvolgere sempre più donne nello sviluppo e nelle applicazioni di sistemi di AI”, ha detto Darya Majidi.
La quarta rivoluzione industriale
Roberta Russo, presidente di Donne 4.0, ha spiegato che le tecnologie plasmano il mondo a una velocità esponenziale e ora siamo nella quarta rivoluzione industriale. Grandi trasformazioni tecnologiche implicano trasformazioni sociali, economiche e politiche.
“Siamo circondati da nuove minacce, ma anche da nuove opportunità – ha detto – Verranno distrutti posti di lavoro, ma se ne creeranno di nuovi. Oggi solo il 12% della forza lavoro tech è composta da donne e bisogna lavorare in questa direzione”.
Roberta Russo ha ricordato che l’intelligenza artificiale non è una novità. La vera novità è che negli ultimi tempi sono esplosi i dati. Anche strumenti come Chat GPT non sono così nuovi, ma ora è possibile attingere a molti più dati e questo ha cambiato tutto. I dati possono però essere pieni di bias perché sono scelti dagli uomini.
Laura Cianci, professional coach, ha spiegato che esistono frasi stereotipate in grado di influenzare la nostra vita. Le parole hanno un potere enorme: possono fare gioire, ma anche soffrire. Tutti abbiamo il potere di scegliere le parole e creare scenari conseguenti.
Il ruolo degli uomini
Secondo Raffaella Rognoni di Voce Unica anche gli uomini devono fare la loro parte per andare oltre le disparità di genere. Cosa possono fare, in particolare?
- avere un ascolto attivo che valorizzi le esperienze delle donne;
- intervenire in modo attivo nelle discriminazioni;
- sostenere le leadership femminili.
“Superare le disparità è conveniente anche per gli uomini – ha concluso Raffaella Rognoni – Migliori condizioni di lavoro portano infatti vantaggi per le aziende.”.
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