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In Italia il digitale incide in modo sempre più profondo nell’approccio ai prodotti culturali, ma la ricerca di emozioni porta alla ribalta fenomeni che alcuni pensavano ormai in declino, a cominciare dal cinema. 

Il Libro Bianco

L’analisi è contenuta nel Libro Bianco di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, che evidenzia alcuni punti fondamentali:

• il ritorno del cinema, con il 43% degli italiani che è tornato a guardare i film in sala;
• la centralità del libro nel formato cartaceo, scelto dal 72% delle persone intervistate:
• la preferenza delle piattaforme gratuite online per informarsi (72%);
• il successo degli eventi dal vivo con una spesa media per i concerti che arriva a 70 euro.

Come cambiano le abitudini

“La digitalizzazione ha trasformato profondamente il modo in cui i prodotti culturali vengono creati, distribuiti e consumati – ha scritto Carlo Fontana, presidente Impresa Cultura Italia-Confcommercio – La fruizione on demand è diventata una componente centrale, con una crescente richiesta di accesso flessibile ai contenuti culturali. Gli abbonamenti e le piattaforme di streaming hanno offerto ai consumatori la possibilità di esplorare un vasto repertorio di offerta, tenendo conto dei propri ritmi e preferenze”. 

Tornano a riempirsi le sale cinematografiche

“Tuttavia, le esperienze culturali si sono adattate diversamente ai nuovi modi di fruizione – scrive ancora Fontana – Penso, ad esempio, alla lettura di libri che ha mantenuto una forte preferenza per il formato cartaceo, e agli spettacoli dal vivo, come il teatro e i concerti, che hanno mostrato limiti nella trasposizione digitale, evidenziando l’importanza dell’interazione con il pubblico. O ancora al cinema che, dopo la crisi, ha posto una nuova enfasi sulla qualità e sull’unicità dell’esperienza”. 

Proprio il cinema è forse la nota più positiva e inaspettata. Nonostante quasi il 70% delle famiglie abbia un abbonamento a una piattaforma streaming, la magia coinvolgente della sala cinematografica ha riconquistato molte persone.