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In Italia, il mercato dell’influencer marketing cambia in base alle abitudini di chi segue questo settore e agli aspetti correlati al budget.

Lo evidenzia l’edizione 2024 del report “Brand & Marketer” realizzato da Onim (Osservatorio Nazionale Influencer Marketing).

Aumentano i costi

In particolare, l’aspetto economico sembra incidere molto sul settore. Il costo sempre più elevato di creator e influencer è nel 60,7% dei casi il principale motivo di chi non ha realizzato campagne di questo tipo.

E lo è anche per il 59,5% della marche che pur hanno deciso di investire. Di conseguenza, il numero di attivazione per brand diminuisce.

Il contesto generale risulta così più disomogeneo che in passato e la scelta dell’influencer da utilizzare diventa una criticità.

La sinergia con l’advertising

L’obiettivo principale delle aziende è l’awarness (70,3%), ma anche l’engagement dei canali social di brand (29,7%), il desiderio di incrementare le vendite (51,4%), migliorare la brand reputation (18,8%) e il rafforzamento del rapporto con clienti e community (16,2%).

Aumenta anche la sinergia tra influencer marketing e pubblicità, mentre manca ancora un approccio realmente data-driven.

I criteri di scelta degli influencer

Cosa valutano gli influencer per accettare un progetto? “Il compenso economico resta il parametro principale che creator e influencer valutano per accettare una proposta di collaborazione – si legge nel report – Solo dopo, molto dopo, arrivano la valutazione del progetto e la reputation del brand. Un dato giustificabile con il fatto che l’essere creator è diventato a tutti gli effetti un lavoro. Detto questo risulterebbe utile alla categoria una maggiore attenzione sulle scelte di campagne che possono incidere sulla loro reputazione e posizionamento”.