21 03 2024
Take
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“Abbiamo sempre più device per andare online e questo crea nuove modalità di contatto, ma aumenta la complessità. In questo contesto, le persone devono essere considerate sempre più al centro della sfida della content attention”.
Lo ha detto Antonio Filoni, Partner & Head of BU Digital e Innovation Bva Doxa, intervenuto allo IAB Showcase 2024, che si è svolto all’Hotel Magna Pars di Milano.
Nella sfida per catturare l’attenzione bisogna partire da quello che le persone guardano nel tempo libero. Secondo un’indagine di Bva Doxa si tratta soprattutto di social media (88%) e informazioni (83%, dato che sale all’89% tra i boomer).
Quattro regole per catturare l’attenzione
Cosa fare per emergere? Occorre puntare su:
- anteprime di contenuti (trailer, estratti di libri);
- eventi che generano particolare interesse;
- catalogo delle piattaforme;
- giudizi del proprio network personale.
Nel 2023, in Italia la spesa per i contenuti digitali ha superato i 3,6 miliardi di euro ed è in costante crescita.
“Il 77% delle persone fruisce di almeno un contenuto a pagamento e in questi casi si registra anche una maggiore aspettativa sulla qualità – ha detto Filoni – In alcuni si registra il fenomeno della condivisione della spesa”.
I contenuti sintetici
E i contenuti sintetici, generati con l’AI? Dalla ricerca emerge che solo il 18% delle persone ne ha già usufruito, soprattutto per video e musica (48%), news (29%) ed e-book (26%). C’è però ancora un 26% di persone che non sa ancora cosa siano.
“In questo mondo bisogna affrontare gli aspetti di trasparenza ed etica – ha spiegato Filoni – Molte persone partono poi dal presupposto che i contenuti sintetici debbano costare meno perché, secondo il 46%, hanno una qualità inferiore rispetto ai contenuti di intrattenimento realizzati con la creatività umana”.
La creator economy
“La creator economy è oggi una realtà, con investimenti che crescono a doppia cifra e con il 90% delle aziende che inserisce i creator nelle sue strategie di comunicazione – ha dichiarato Sergio Amati, direttore generale di IAB Italia – Il nostro format viene apprezzato proprio perché in un unico luogo gli investitori possono avere una visione dell’offerta, e anche perché le presentazioni sono dei veri e propri live show”.
I talent e la community
Luca Leoni, Ceo di Show Real Media Group, è intervenuto sul tema dei talent nella comunicazione.
“Bisogna creare una comunione con loro e ciascuno va considerato un canale editoriale da gestire con un team – ha spiegato – Si creano dei binomi con una strategia rivolta ai brand, scelti in base alla narrazione, che vengono visti come un valore aggiunto e non come un’imposizione. In ogni caso, la community deve essere il primo cliente”.
Secondo Filoni, in prospettiva sarà importante anche l’intelligenza artificiale, ma bisogna continuare a investire sull’imperfezione umana, che significa anche autenticità e capacità di emozionare.
“Dopo diverse esperienze ho capito di avere bisogno di qualcuno che lavori per me rispecchiando i miei valori, nel rispetto della community a cui mi rivolgo”, ha aggiunto Aurora Ramazzotti, Content creator & entertainer.
Ludovica Federighi, Head of Fuse Omnicom Media Group, ha detto che gli influencer sono diventati dei social media entertainment.
Puntare sulle passioni delle persone
“Oggi riceviamo troppi stimoli e questo finisce per creare mancanza di attenzione – ha detto – Per affrontare il problema bisogna puntare sulle passioni: sport, musica, arte, cultura e cause sociali. E poi occorre puntare sull’autenticità, perfino sulla vulnerabilità”.
“Oggi assistiamo a una ricerca di sintesi e impatto da parte dei brand – ha concluso Marco Sorrentino, Content Lead Publicis – Il mio suggerimento è di ascoltare le community, che a volte finiscono spesso per influenzare brand e creator, mentre tutti pensano debba avvenire solo il contrario”.
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