19 02 2024
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Terminato il Festival di Sanremo 2024 è il momento dei bilanci. E quelli dei brand che hanno partecipato alla kermesse sono molto positivi, come emerge dallo studio “Unpacked Sanremo 2024” realizzato da Dentsu.
La crescita dei break pubblicitari
Basti solo pensare che, durante serata la finale, tutti i break pubblicitari hanno registrato crescite a doppia cifra: dal +15% dell’ultimo passaggio al +27% di Sanremo 6 in onda a quasi mezzanotte.
Il Super Bowl italiano
“La sensazione è che l’intera industry abbia fatto ‘click’. Che Sanremo non si possa davvero più ignorare. E che d’ora in poi la domanda non sarà più: facciamo qualcosa per Sanremo? Ma invece: come facciamo a farci notare a Sanremo fra i nostri competitor? – ha detto Niccolò Rigo, Chief Strategy Officer di Dentsu Creative – Ogni secondo e metro dell’Ariston e di Sanremo hanno visto la presenza di brand che hanno saputo raccontarsi in quello che è – quest’anno finalmente lo possiamo dire senza indugi – il Super Bowl italiano”.
Aumentano giovani e second screen
Interessante rilevare che quest’anno l’età media del pubblico è passata dai 54 anni del 2020 ai 52 anni di oggi, con l’80,2% di share nella fascia compresa tra i 15 e i 24 anni.
Significativo anche il dato della fruizione live del Festival da second screen con un contributo di visione del 3% (contro il 2% del 2023).
Un ecosistema di media
“Sanremo è una grandissima opportunità se l’approccio al Festival avviene con un progetto completo e dettagliato – ha spiegato Maurizio Nasi, Chief Strategy Officer di Dentsu – Oltre a un’audience che cresce ed è sempre più eterogenea, oltre a break pubblicitari sempre più seguiti, c’è un ecosistema di media che si attiva prima, durante e dopo ogni edizione del Festival, che impone che tutti i canali vengano presidiati, ciascuno con il contenuto più appropriato. Sanremo è tv ‘tradizionale’ in prima e seconda serata (e notte), è smart tv e second screen (ogni anno in crescita), è video on demand, è radio e playlist audio, è contenuto social, è discussione su ogni canale pubblico e privato. Per le marche è un palcoscenico unico, dove la presenza va costruita nel modo più organico possibile”.
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