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L’Italia è al quarto post tra i paesi Ocse più sedentari tra gli adulti e al primo posto tra i bambini.

L’allarme è stato lanciato al secondo Forum dell’Osservatorio Valore Sport organizzato a Roma da the European House-Ambrosetti.

Secondo l’Osservatorio, il problema ha impatti seri sulla salute degli italiani con costi rilevanti, stimati in 4,5 miliardi di euro.

Un piano per il 2050

È necessario imprimere una svolta con un progetto del futuro che è stata chiamato Visione 2050 – Italia in movimento. L’obiettivo è far rientrare il nostro Paese tra quelli a maggiore livello di attività fisica e tasso di partecipazione sportiva, favorendo l’accesso a tutti i livelli in modo omogeneo e inclusivo.

Quattro punti su cui investire

Per questo è necessario:

• dimezzare la quota attuale dei sedentari e ottenere il 78% di popolazione attiva;
• triplicare la quota attuale di bambini attivi;
• incrementare il numero di impianti sportivi pro-capite del 30% e dotare tutte le scuole di una palestra (oggi sono presenti soli in sei su dieci);
• riqualificare il 5% all’anno della dotazione impiantistica sportiva.

L’impatto sul Pil

Valerio De Molli, Managing Partner e Ceo di Thea, ha dichiarato: “È stato calcolato dall’Osservatorio Valore Sport che il raggiungimento dei target della roadmap porterebbe una serie di vantaggi significativi. Innanzitutto, si potrebbero evitare 56 miliardi di euro di spesa sanitaria nel periodo 2023-2050 grazie al dimezzamento dei sedentari e la riduzione del peso delle patologie croniche associate alla scarsa attività fisica. Se queste risorse venissero re-investite in prevenzione il valore salirebbe a 163 miliardi di euro di costi evitati. Non solo, perché ci sarebbero anche +133 miliardi di euro di Pil cumulato fornito dalla crescita della filiera estesa dello sport nel periodo e 175.000 posti di lavoro in più”.