19 10 2023
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L’82% delle imprese dei servizi considera importante l’uso dell’AI per migliorare il proprio business.
Il dato è emerso da un’indagine condotta dalla Confcommercio di Milano, Lodi, Monza e Brianza presentata in occasione del workshop “Intelligenza artificiale, le imprese dei servizi professionali ci credono e investono” organizzato da Asseprim, che si è svolto ieri nella sede della Confcommercio di Milano.
Ottimismo sulle applicazioni
Secondo lo studio, il 7o% delle imprese di servizi si considera informato sui possibili usi dell’intelligenza artificiale e il 69% è ottimista sulle possibili applicazioni in ambito professionale.
Per l’84% degli intervistati permetterà di guadagnare tempo e per il 74% consentirà di ottimizzare gli investimenti. Il 73% crede che creerà nuove professionalità e il 55% pensa possa consentire di migliorare la società.
Un intervistato su due, però, teme la perdita di posti di lavoro, il 48% è preoccupato per la privacy e il 47% per il fatto che possa uscire dal controllo umano.
IL 58% delle aziende usa già l’intelligenza artificiale: la maggior parte per creare contenuti online (60%), ma anche per analisi previsionali (21%), chatbot (12%), campagne di e-mail marketing e pubblicità online (4%).
Pro e contro dell’artificial intelligence
I vantaggi sono stati efficienza/velocità (53%), risparmio di tempo e denaro (33%) e migliore qualità del lavoro (16%).
Tra i problemi da affrontare, invece, carenze di competenze (57%), preoccupazioni di tipo morale (45%) dubbi sull’affidabilità (30%), mancanza di tempo (25%) e costi da sostenere (20%).
L’Artificial Intelligence Act
“Il fatto che sempre più imprese dei servizi professionali stiano integrando l’intelligenza artificiale nel proprio business significa che ne intravedono il potenziale – ha detto Umberto Bellini, presidente di Asseprim – Ma se da un lato i vantaggi possono essere notevoli, dall’altro bisognerà prestare molta attenzione alla sua regolamentazione nel pieno rispetto dei diritti e dei valori. Penso, ad esempio, alla tutela della privacy o al diritto d’autore. Diventa quindi fondamentale il ruolo di tutti gli attori in gioco, a partire dalle Istituzioni europee che hanno dato il via libera all’Artificial Intelligence Act, che entrerà in vigore tra il 2024 e il 2025”.
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