18 10 2023
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“I retail si trovano di fronte a cambiamenti rapidi ed estremi nel comportamento dei consumatori”. È questo il messaggio lanciato ieri da Roberto Liscia, presidente di Netcomm, in occasione dell’edizione 2023 del Netcomm Focus Food & Grocery, che si è svolta ieri al Palazzo delle Stelline di Milano.
La crescita dei discount
“Nel 2022 è stata registrata una crescita di valore del 2,9% rispetto al 2021, ma causata dai prezzi più alti e con una diminuzione del 3,6% dei volumi – ha proseguito Liscia – In questo contesto crescono i discount, che aumentano la quota di mercato dell’1,4%”.
Secondo Liscia, c’è sensibilità ai prezzi da parte dei consumatori, con una tendenza al downtrading, e il margine dei rivenditori ha registrato la più grande diminuzione degli ultimi cinque anni: -7,1%.
“Dopo il calo dell’inflazione si registra però ora un aumento di fiducia dei consumatori – ha proseguito Liscia – E bisogna tenere conto di fenomeni come il food delivery, che tra il 2019 e il 2022 in Europa è cresciuto a un tasso quasi doppio rispetto all’e-grocery. L’instant grocery potrebbe invece affrontare un altro anno difficile, anche se a lungo termine troverà una collocazione con prezzi più alti”.
Il dominio degli eRetailer
Dopo anni di crescita costante, la quota di acquirenti online di spesa alimentare è aumentata con la pandemia (32%) per poi calare. È interessante rilevare che il food online non è guidato solo dal prezzo, ma soprattutto dalla possibilità di avere un’esperienza semplice, veloce ed efficiente. Gli eRetailer dominano il mercato e due acquisti su tre di prodotti avvengono sui loro siti web o app.
Dal punto di vista dell’omnicanalità, nel food il contributo dell’online agli acquisti offline è quasi inesistente, ma non è vero il contrario, dove invece l’offline favorisce spesso l’e-commerce. La soddisfazione verso quest’ultimo è molto alta, ma in quest’ambito il food è tra i settori con il gradimento più basso.
Bisogna guardare con grande attenzione alla GenZ, che è molto attenta a temi quali la sostenibilità, l’integrazione tecnologica, la produzione locale ed etica, la convenience e l’accessibilità”.
Dall’AI generativa agli smart supermarket
Quali sono le sfide per il futuro? “Una di queste è raggiungere la redditività nell’e-grocery, ma un numero crescente di player sta raggiungendo il punto di pareggio – ha risposto Liscia – Gli investimenti in tecnologia e sostenibilità saranno importanti e gestibili se distribuiti attraverso le economie di scala. Anche l’AI generativa potrà dare contributi significativi allo sviluppo delle imprese. E i prossimi anni vedranno l’avvento dello smart supermarket, con un ampio uso delle nuove tecnologie che i più giovani si aspettano”.
Alla ricerca di nuovi target
Stefano Cini di Nielsen IQ ha detto che nell’e-grocery si è passati da una sottovalutazione del fenomeno prima della pandemia a una sopravalutazione dopo, e oggi sembra si torni di nuovo a sottovalutare.
Oggi l’offline accelera grazie all’inflazione, mentre il canale online risente di una compressione dei volumi. L’online premia soprattutto i segmenti super-premium e a crescere molto sono pet care e personal care”.
Cosa ci si attende in futuro? “Nei prossimi tre anni ci aspettiamo una crescita del 5-6% – ha detto Cini – C’è uno zoccolo duro di fedeli al Fmcg (prodotti di largo consumo) online, ma bisogna scovare nuovi target e bisogni. Oggi la quota online degli acquirenti è del 19,4% e va ampliata”.
Il futuro è l’AI commerce
L’Italia è un paese molto propenso all’acquisto online. Non è un problema di penetrazione, ma di frequenza e scontrino. Bisogna lavorare anche sui target meno giovani: gli over 55, ad esempio, hanno maggiore disponibilità economica anche se a volte richiedono un’educazione digitale.
“Nei prossimi anni passeremo dall’e-commerce all’AI commerce – ha concluso Cini – I dati e la tecnologia serviranno per superare il concetto di convenienza/convenience e creare una nuova user experience ad alto contenuto di servizio”.
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