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07 10 2021

Rapporto Coop 2021, il mondo torna a crescere

Dopo la peggiore crisi di sempre ci aspetta la migliore ripresa di sempre. È questo l’aspetto saliente contenuto nel Rapporto Coop 2021, realizzato da Nomisma su un campione di 1.500 persone, che ha evidenziato anche un rinnovato ottimismo tra gli italiani. Non mancano, però, anche i problemi da affrontare per raccogliere le nuove sfide del futuro.

 

La rivoluzione verde

“La crescita economica ripropone il problema delle emissioni, che tornano a crescere – ha detto Albino Russo, direttore generale Ancc Coop – E da luglio siamo tornati a consumare di nuovo più risorse rispetto a quelle che il Pianeta produce. La rivoluzione verde spinge inoltre i prezzi delle materie prime: ad esempio, metalli rari quali rame, litio e nichel”.

Russo ha poi evidenziato che l’estate 2021 è stato un bel momento per l’Italia, grazie anche ai successi in ambito sportivo e musicale che sono la metafora di un paese che ha investito sul futuro. Tutto questo crea un nuovo orgoglio nazionale e il riconoscimento internazionale. Il 60% della business community è convinta che qualcosa sia cambiato e sia ora il momento di tornare a investire.

“Bisogna approfittare di questo nuovo entusiasmo per puntare su innovazione e trasformazione digitale – ha proseguito Russo – È previsto un rimbalzo economico molto significativo del 5,8% e c’è chi spinge la previsione fino al 6,5%. Si può ormai iniziare a pensare a un’uscita dalla recessione creata dalla pandemia. La ripresa parte dall’export e dagli investimenti in attesa del Pnr, che potrebbe dare un’ulteriore spinta all’economia del Paese per recuperare il gap accumulato negli ultimi vent’anni”.

Dopo una drammatica pandemia si avverte un think positive, c’è un nuovo entusiasmo. Sette italiani su dieci sono ora ottimisti, un dato superiore a quello di diversi altri paesi. C’è una fiducia ritrovata e un rinnovato desiderio di stare insieme.

 

Cambiamento climatico, cambiano le abitudini

Un ruolo sempre più importante è quello della sostenibilità. Il 40% degli italiani considera oggi l’aspetto ambientale centrale nel proprio sistema valoriale, mentre calano il desiderio di affermazione sociale e carriera. Gli italiani sono pronti a cambiare le abitudini per affrontare il problema del cambiamento climatico. Cresce il mito della scienza, dell’innovazione e aumenta l’atteggiamento inclusivo verso il mondo Lgbt+. Ci sono però potenzialità inespresse, come quella delle donne nel mondo del lavoro, su cui è necessario investire maggiormente.

Dal Rapporto Coop 2021 emerge inoltre che circa due terzi degli italiani dichiara di essere finalmente a proprio agio con le nuove tecnologie. Il lavoro ibrido è una prospettiva positiva, che permetterà sempre di più di conciliare vita professionale e personale. Anche gli executive sono d’accordo e non si tornerà più indietro.

Per quanto riguarda le competenze, per un italiano su tre quelle digitali saranno sempre più importanti e avranno un ruolo fondamentale gli innovatori capaci di gestire il cambiamento.

 

La casa come comfort zone

Con la pandemia la casa ha assunto un nuovo ruolo, è stata rimessa al centro della vita ed è diventata la nuova comfort zone degli italiani. Si registra anche una ritrovata attenzione alle piccole città, un desiderio di tornare a realtà più a dimensione d’uomo.

Bisogna però rilevare anche un aumento dei disagi sociali, con ben 18 milioni di italiani che si trovano ad affrontare rinunce importanti.

“Chi è rimasto indietro deve va recuperato – ha commentato Russo – Le difficoltà dei redditi portano a una lenta ripartenza dei consumi, nonostante vi sia ottimismo sui consumi futuri. C’è voglia di viaggiare, rinnovare la casa e acquistare prodotti tecnologici, ma bisogna fare i conti con il reddito”.

 

Domanda alimentare: gli operatori vedono rosa

Il cibo, così importante per noi italiani, passa ora anche dal clima e la pandemia ha cambiato le abitudini di un italiano su due. I prodotti devono ora diventare sostenibili anche nel carrello e le persone sembrano pronte a colmare il gap tra dichiarazioni e fatti.

Per un italiano su tre il cambiamento climatico obbligherà a regimi alimentari diversi e c’è una nuova fascinazione per i prodotti vegani, che escono dai recinti del passato e diventano un’opzione concreta per una parte del Paese.

Con la pandemia il cibo ha offerto un valore di conforto. D’altronde, solo il 16% degli italiani considera il food solo o prevalentemente una necessità. In questo periodo si stabilizza la crescita di quello online e chi aumenta di più è l’home delivery, a un ritmo del 40%.

Gli operatori della filiera alimentare vedono rosa perché le aspettative sulla domanda alimentare nei prossimi tre anni sono buone. Opportunità da cogliere sono la sostenibilità, l’e-commerce e il made in Italy.

Le priorità future del food retail italiano sono cambiate: si assiste sempre di più a un ibrido tra fisico e digitale, c’è un lento tramonto della marca industriale e una crescita del discount, che ha raggiunto il 22% delle vendite.

Mentre diminuisce il peso dei grandi brand, il consumatore è sempre più attento ai prodotti, legge con attenzione le etichette ed è più consapevole.

 

Ripresa all’insegna della sostenibilità

“Bisogna rilanciare l’economia con un modello diverso dal passato – ha detto Maura Latina, ad di Coop Italia – La sostenibilità non deve essere intesa solo nel senso ambientale, ma anche etica e di relazione con le persone. Il prezzo deve essere tale da remunerare adeguatamente chi lavora e produce, ma nello stesso tempo essere adatto al consumatore di oggi”.

“In questo periodo è cambiato il clima estero verso l’Italia e questo crea un’ulteriore premessa per una ripresa che non deve essere solo economica, ma anche morale e culturale – ha concluso Marco Pedroni, presidente Ancc Coop e Coop Italia – Ci sono però difficoltà dovute alle diseguaglianze che con la pandemia sono aumentate e, in un contesto di ripresa come quello che ci apprestiamo a vivere, bisogna sostenere le fasce più deboli e premiare i consumi ecosostenibili”.

 

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