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28 07 2021

Rapporto Comieco: riciclo di carta e cartone all’87,3%

“In Italia, il tasso di riciclo di carta e cartone ha raggiunto l’87,3% e questo ha consentito di raggiungere gli obiettivi europei con dieci anni di anticipo”. Lo ha detto Alberto Marchi, presidente di Comieco, intervenuto oggi a Verona alla presentazione del Rapporto del Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica.

“La carta è protagonista dell’economia circolare – ha concluso Marchi – E ha anche altre caratteristiche importanti: deriva da una materia naturale, è biodegradabile ed è quindi un prodotto sostenibile”.

 

Migliora il Sud Italia

Carlo Montalbetti, direttore di Comieco, ha sottolineato che in Italia il risultato del 2020 è stato migliore del previsto, con 3,5 milioni di tonnellate di raccolta comunale di carta e cartone. È un dato di sostanziale stabilità rispetto al 2019: il calo è stato, infatti, solo di 22mila tonnellate.

Diverse le tendenze a seconda delle aree geografiche: il Sud ha registrato una crescita del 4%, che ha compensato il calo del Centro (-2,8%) e del Centro Nord (-0,6%). Tutto questo nonostante la pandemia.

Quanto è cambiata la raccolta nel corso degli anni? “Nel 1998 i Comuni raccoglievano un milione di tonnellate e nel 2020 siamo passati a 3,5 milioni – ha risposto Montalbetti – Nel 2030, la raccolta comunale crescerà ancora, soprattutto al Sud e nei centri urbani”.

Il dato del 2020 relativo al riciclo di imballaggi cellulosici è stato dell’87,3% – pari a 2,4 milioni di tonnellate, il 70% della raccolta comunale – e quello di recupero del 94,8%.

Comieco ha l’84,8% di comuni in convenzione. In vent’anni ha gestito oltre 33 milioni di tonnellate di carta e cartone, un volume superiore a un anno di produzione di rifiuti urbani in Italia. Ha trasferito quasi due miliardi di euro in corrispettivi a comuni e gestori per la raccolta.

Un altro dato da sottolineare è che per il secondo anno consecutivo si conferma un miglioramento della raccolta “famiglie”, con una media del 2,29%, ma rimangono punti di criticità, in particolare nelle aree urbane.

“C’è ancora molto da fare, nei principali centri urbani del Centro-Sud la raccolta è insoddisfacente – ha spiegato Montalbetti – Sono bacini nei quali il miglioramento è atteso non solo in termini di maggiori volumi, ma anche di qualità”.

In Italia esistono 369 impianti di gestione dei rifiuti con 55 cartiere che riciclano la carta gestita dai Comuni. Con la diffusione della pandemia si è assistito a una riduzione dei consumi, della produzione dei rifiuti e a una modifica dei modelli, con un’imponente affermazione di delivery e acquisti online.

“Oggi la priorità è la sostenibilità e siamo di fronte a una fase di straordinario cambiamento – ha proseguito Montalbetti – Una componente fondamentale negli acquisti e nel riciclo è quella femminile, ma le donne non sono ancora abbastanza coinvolte nella progettazione. Questo è un aspetto che diventerà sempre più importante in futuro”.

 

Le cinque direttive strategiche da seguire

Il 2021 registra uno scenario in movimento nel quale è ancora presente l’effetto del Covid. Le direttive strategiche sono cinque:

  • ottimizzare il recupero delle materie;
  • de-carbonizzare i cicli produttivi;
  • sviluppare nuove filiere industriali e di prodotti bio-based;
  • digitalizzare i processi di gestione delle materie seconde;
  • ottimizzare la logistica dei rifiuti cartacei.

 

I punti chiavi per una “rivoluzione verde”

In questo contesto, il Pnrr avrà un ruolo importante nella parte dedicata alla “Rivoluzione verde e transizione ecologica”. I punti chiave sono:

  • crescita della raccolta differenziata;
  • sostegno al boom di e-commerce e delivery;
  • maggiore attenzione alla qualità per il riciclo;
  • sussidiarietà del consorzio;
  • maggiore utilizzo della carta da riciclo;
  • riciclabilità degli imballaggi accoppiati a base cellulosica;
  • applicazione End of Waste;
  • mantenimento della distinzione tra rifiuti urbani e speciali;
  • riduzione dei costi.

Quali saranno le novità nel 2022? “A partire da gennaio sarà obbligatoria l’etichettatura ambientale degli imballaggi, che dovranno riportare i materiali utilizzati e le informazioni per una raccolta differenziata corretta – ha concluso Montalbetti – Sarà un ulteriore passo avanti che permette di guardare con fiducia al futuro”.

 

 

 

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