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16 01 2020

L’Artificial Intelligence come opportunità di business

“L’Artificial Intelligence sta entrando nel business e nelle aziende attraverso applicazioni molto diverse l’una dall’altra. È quindi importante affrontare in modo corretto il tema per capire cosa cambia nelle imprese con l’AI”. Lo ha detto Ruggero Vota di Soeil in apertura del convegno “Intelligenza Artificiale e Business Application”, che si è svolto all’Hotel Michelangelo di Milano.

 

Chatbot e machine learning: le applicazioni dell’AI

Dopo di lui Fabio Caliceti ha raccontato cosa è stato fatto, in concreto, al Credito Emiliano: “Per migliorare l’efficienza dei nostri Contact Center abbiamo creato un metodo automatico di risposta con le chatbot – ha detto Caliceti – I risultati sono stati ottimi, con un numero di messaggi giornalieri dai 500 ai 700 (il 34% dei quali inoltrati agli operatori) e 10mila utenti unici gestiti tramite Facebook Messenger, per un totale di oltre 50mila interazioni. Dai sondaggi qualitativi sono emersi livelli elevati di gradimento”.

Daniele Bianchi di Target Reply ha invece spiegato i lavori svolti per diversi clienti. Ad esempio, per una compagnia assicurativa, che aveva il problema di smistare ogni giorno un numero elevato di e-mail, l’applicazione del machine learning ha portato a un’accelerazione del tempo di risposta ai clienti.

L’intelligenza artificiale è stata usata in alcune banche per identificare gli autori di riciclaggio di denaro, mentre in un istituto di credito al consumo ha permesso di identificare in anticipo potenziali frodatori.

 

AI per essere competitivi e ridurre i costi

Maurizio Granata di NetApp ha detto che per l’Artificial Intelligence le aspettative sono elevate perché può permettere di diventare competitivi e diminuire i costi. Per poterlo fare il dato è sempre centrale.

Paolo Guidelli ha spiegato come l’intelligenza artificiale possa essere applicata anche nella pubblica amministrazione. Ad esempio, in INAIL questa tecnologia ha consentito di semplificare procedure complesse, mentre Devrim Di Finizio di Hitachi Ventara ne ha spiegato l’utilità per analizzare la customer experience, in particolare il comportamento dei clienti in uno store. Un monitoraggio importante per guidare i successivi sviluppi strategici.

Secondo Federico Carrà di DocFlow, tra human insights e intelligenza artificiale occorre una dynamic cooperation. Questo processo collaborativo si adatta in base alle informazioni gestite ed è guidato dalle decisioni degli stakeholder. Nel caso del Customer Service tra gli obiettivi c’è la precisione e la rapidità nella classificazione delle informazioni della clientela.

“È necessario dotarsi di un approccio metodologico, definire una corretta tassonomia, ma senza creare aspettative non raggiungibili – ha detto Carrà – Servono nuove competenze, bisogna soddisfare l’esigenza di comprendere le informazioni in possesso per agire e procedere a decisioni consapevoli. E tenere sempre presente che l’intelligenza artificiale è parte integrante del nostro oggi e domani”.

 

Il 2020 sarà l’anno della svolta dell’AI

La previsione di Carrà trova conferme nel recente studio di IBM “From roadblock to scale: the global sprint towards AI”, secondo cui il 2020 sarà l’anno dell’Intelligenza Artificiale, che crescerà in modo esponenziale.

Lo studio ha preso in considerazione 4.514 imprese americane, europee e cinesi, che nell’80-90% dei casi hanno dichiarato di prevedere l’adozione di soluzioni di Artificial Intelligence entro 18-24 mesi.

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