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12 04 2022

La leadership gentile come elemento di strategia aziendale

La leadership gentile deve diventare un elemento fondamentale della cultura delle aziende: un ambiente di lavoro piacevole consente, infatti, di ottenere risultati migliori. Lo sostiene Gian Luca Teppati di OOMM Consulting, che ha presentato un webinar organizzato da Asseprim (Federazione nazionale servizi professionali per le imprese) su questo tema.

 

La necessità di cambiare prospettiva

Teppati è partito un recente caso di cronaca: quello di Will Smith, che alla cerimonia degli Oscar non ha saputo gestire la rabbia. “Questa incapacità di controllarsi vale anche per molti leader, che così finiscono per influenzare negativamente le persone con risultati controproducenti – ha spiegato Teppati – A puntare sempre il dito contro chi sbaglia si finisce per inibire: è giusto far notare un errore, ma con modalità adeguate. Per farlo occorre una nuova visione di leadership, con un cambio di prospettiva che scelga la gentilezza come valore”.

Una canzone dei Marlene Kuntz dice che la gentilezza è carismatica, anche se nel mondo di oggi sembra difficile da applicare. “Molti hanno una visione distorta della gentilezza, a volte vista quasi come una debolezza – ha spiegato Teppati – In realtà, è vero l’esatto contrario: per applicarla ci vogliono forza, equilibrio, coraggio, capacità di gestione di sé stessi e ottimismo. Tutte qualità che dovrebbe avere un vero leader”.

 

Gli effetti positivi sul lavoro

Secondo Teppati, la gentilezza è contagiosa e produce diversi effetti positivi sul lavoro quali:

  • miglioramento delle prestazioni individuali e dei rapporti sociali;
  • senso di libertà, che porta a esprimersi in modo migliore;
  • armonia tra strategia e cultura, che porta allineamento.

Bisogna generare un’eccellenza equilibrata ed educare alla bellezza. La gentilezza deve aggiungersi ad altri valori di cui oggi si parla molto come riduzione degli sprechi, impronta ecologica, eliminazione della plastica, produzioni a emissioni zero, prodotti realizzati eticamente e stile di vita ecosostenibile.

“Il leader deve avere capacità d’ascolto e praticare la gentilezza per creare un engagement aziendale in grado di creare processi virtuosi – ha aggiunto Teppati –Il risultato sarà migliorare le prestazioni e il senso di appartenenza”.

Quando si lavora il divertimento deve essere fondamentale ed è necessario portare le persone a lavorare in quest’ottica. Anche il feedback è molto importante: il vero leader deve sempre rispondere a idee, proposte e messaggi per far sentire ciascuno importante del suo ruolo.

“Quando si crea un flusso di questo tipo nasce una vera eccellenza equilibrata: una leadership gentile porta a lavorare meglio, con il senso del piacere che si abbina a quello del dovere”, ha detto Teppati.

 

La gentilezza favorisce innovazione e creatività

Tra i motivi che dovrebbero portare a scegliere la gentilezza in azienda ci sono gli effetti “a cascata” tra le persone:

  • sharing di competenze;
  • chiarezza;
  • generosità;
  • condivisione;
  • mutuo soccorso;
  • connessioni.

“La leadership gentile stimola le persone a creare relazioni empatiche, consente di agire con coraggio perché prevede si possa anche sbagliare – ha concluso Teppati – In sostanza, premia la creatività, favorisce l’innovazione e individua nuovi orizzonti strategici”.

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