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21 10 2021

Il futuro del digitale sarà sconfinato, fluido e agile

Negli ultimi anni il digitale ha trasformato la vita di tutti noi, ma come sarà il suo futuro? Sconfinato, fluido e agile. Queste sono le risposte emerse in occasione del workshop “Dal digital first al full digital approach”, organizzato da Adc Group nell’ambito dell’evento online “Reshape the future”.

“Negli ultimi dieci anni il digitale è cresciuto in tutto il mondo – ha detto Alberto Dal Sasso di Nielsen – In particolare, il digital adv è cresciuto del 17,5% a livello globale, del 12% in Europa e dell’11,4% in Italia. Il mercato dell’advertising nel nostro Paese è dominato dal duopolio digitale-televisione e nei primi mesi del 2021, rispetto a un anno fa, mostra ampi segnali di ripresa”.

 

L’approccio omnicanale

Secondo i dati di Nielsen, search e social adv coprono più del 55% del mercato pubblicitario digitale. Nel 2021, la previsione relativa al digital adv è di una crescita del 14,3%.

Quali sono i settori che investono di più nel digitale? Beni durevoli (48,1%), tempo libero (48%), servizi/attività (44,9%), persone (38,2%) e largo consumo (35,3%).

“Oggi c’è un approccio sempre più omnicanale e un boom dell’adv nel settore distribuzione dell’e-commerce, con una crescita di ben il 221% – ha concluso Dal Sasso – Per cavalcare l’accelerazione digitale ci sono nuovi driver tecnologici e anche l’influencer marketing è una realtà consolidata”.

 

La centralità del pensiero creativo

Marianna Ghirlanda, del Centro Studi Una, ha sottolineato che la crescita del tempo speso online durante la pandemia e quella degli investimenti non sono proporzionali.

“La televisione ora è digital e sul digital spesso si vedono contenuti televisivi – ha aggiunto – Per questo motivo bisognerebbe cambiare alcuni metodi di rilevazioni e distinguere in video, audio e scritto. Oggi il business model delle agenzie è cambiato in modo rapido e si non si è più legati al mezzo, ma al contenuto del mezzo. Alla base di tutto resta sempre il pensiero creativo”.

 

Il valore dei dati

Per Giulia Staffieri di Golden Goose Deluxe Brand il traditional e il digital hanno confini ormai labili. Non bisogna più ragionare su una strategia push, prodotto-centrica, ma fare un mix di push & pull. Tra i fattori di successo ci sono un modello di governance chiaro, un calendario editoriale e commerciale concertato e delle operation flessibili.

Luca Vergani di Wavemaker ha sottolineato che le agenzie creative diventano sempre di più società di consulenza, ma avviene anche che società di consulenza si occupino di comunicazione. “Un altro aspetto importante è quello dei dati, che bisogna saper estrarre per renderli utili a tutti i dipartimenti delle aziende – ha concluso Vergani – Con tutti i rapidi cambiamenti a cui assistiamo, possiamo comunque dire di vivere tempi interessanti”.

 

Come cambiano i consumi digitali

Alessandro Riva di Accenture ha spiegato che la pandemia ha indotto una forte accelerazione nella frequenza e nei modelli di fruizione dei contenuti.

Il consumatore oggi è molto maturo ed evidenzia anche alcuni ostacoli: il 65% si dichiara frenato dalla necessità di navigare tra più servizi e solo il 33% considera i contenuti di semplice accesso.

La rilevanza dei contenuti si conferma centrale, ma il 71% pensa che i prezzi per accedere siano troppo alti. In questo periodo nascono, però, nuove opportunità per soddisfare le preferenze del consumatore.

“La crescita degli investimenti in contenuti sarà del 12% di anno in anno – ha concluso Riva – Bisogna puntare anche sulla tecnologia e, nel 2023, il 47% degli investimenti sarà verso tecnologie agili come il cloud e l’intelligenza artificiale”.

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