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16 11 2022

IAB Forum 2022, Decoding change

“Internet non è più un mezzo di comunicazione, ma un ambiente”. Con questa frase Carlo Noseda, presidente di IAB Italia, ha inaugurato l’edizione 2022 di IAB Forum, che ha festeggiato il ventennale con il ritorno in presenza all’Allianz MiCo all’insegna del “Decoding change”.

 

Adriano Olivetti, un imprenditore modello

L’evento è iniziato con un ricordo di Adriano Olivetti, un modello di imprenditore lungimirante, innovativo, all’avanguardia e molto attento alle persone che lavoravano con lui.

“Con Olivetti l’Italia è stata a un passo dal futuro – ha detto Paolo Colombo, professore ordinario di Storia delle Istituzioni Politiche dell’Università Cattolica – Già nel lontano 1959 intuì che il futuro sarebbe stato intessuto di elettronica. Olivetti disse che l’elettronica interpreta l’ansia di progresso di cui non si può fare parte”.

Anche dopo la sua morte gli insegnamenti di Olivetti sono rimasti, tanto che dei giovani innovatori della sua azienda assemblarono quello che può essere considerato il primo personal computer della storia. Purtroppo, chi era a capo della Olivetti in quel momento non ne capì, però, le enormi potenzialità commerciali e decise di non investire in quella direzione.

Fu una grande occasione sprecata perché per un breve periodo – l’anno è il 1964 – anche l’Italia ha avuto la sua Silicon Valley. “Quello che è avvenuto deve servire di lezione perché fa capire che l’Italia ha la visione e la genialità per raggiungere certi obiettivi”, ha concluso Colombo.

 

L’ecosistema crea innovazione

Alfio Quarteroni, professore di Analisi Numerica e direttore del MOX al Politecnico di Milano, ha spiegato che oggi abbiamo una grande quantità di dati da trasformare in valore. Gli algoritmi offrono informazioni, soluzioni, i numeri hanno una capacità predittiva. “Possono essere molto utili anche in medicina per prevedere, ad esempio, come può reagire un cuore in un intervento”, ha detto Quarteroni.

Secondo Cristina Pozzi, Ceo e Co-Founder di Edulia, la tecnologia deve portare con sé dei valori e le persone devono essere al centro.

Ferruccio de Bortoli, giornalista e presidente dell’Advisory Board di IAB Italia, ha ricordato una frase del poeta austriaco Rainer Maria Rilke secondo cui “Il futuro entra in noi per trasformarsi prima che accada”.

Per Marco Simoni, economista dell’Università Luiss, oggi è aumentata la consapevolezza della scienza e della ricerca, si è più pronti ad affrontare eventi inaspettati.

“Per tornare a Olivetti, c’è stato un momento in cui si è passati dai transistor ai semiconduttori e per sviluppare questi ultimi in Italia è mancata la ricerca di alto livello – ha spiegato Simoni – Oggi si è capito che bisogna creare le condizioni per favorire chi poi utilizza la creatività. In futuro, mi aspetto la riscoperta dell’importanza dei luoghi in cui si fa innovazione. Quello che crea innovazione è infatti un ecosistema in cui c’è la combinazione di fattori diversi”.

 

Il digitale non lascia indietro nessuno

Roberta Cocco, esperta di trasformazione digitale, ha detto che viviamo in un periodo in cui ci sono più posti di lavoro che lavoratori, ma spesso ci si sofferma sui tassi di disoccupazione. Come mai? “Il gap è il digitale, c’è carenza di competenze tecnologiche – ha spiegato – Per superare il problema si deve puntare su una formazione di qualità, che garantisca le certificazioni e faccia parte di un sistema”.

C’è bisogno di cultura digitale, bisogna “contaminare” tutti per fare emergere il valore di quello che la tecnologia può offrire. In Italia, oggi ci sono ben dieci milioni di persone che non hanno alcuna competenza digitale, mentre anche la pubblica amministrazione negli ultimi anni ha investito sulla digitalizzazione. “Il claim deve essere che il digitale non lascia indietro nessuno”, ha concluso Roberta Cocco.

Cristina Calabrese, amministratore delegato di Key2people, ha detto che oggi la leadership si caratterizza per la capacità di gestire un sistema aperto. La complessità porta a diverse variabili per un’azienda e occorre essere in grado di generare nuove competenze. “Bisogna creare il tessuto perché tutto questo emerga – ha aggiunto – Il grande leader sa ascoltare, coinvolgere e comunicare”.

 

La sostenibilità come driver di vantaggio competitivo

Un aspetto oggi sempre più importante è la sostenibilità. Elena Lavezzi, Chief Strategy Officer di Kuda, ha spiegato che è necessario creare valore sia per l’ecosistema sia per il consumatore.

“Per l’ecosistema significa creare nuovi posti di lavoro e una nuova classe di imprenditori – ha spiegato – Poi c’è il consumatore, che va messo al centro dell’esperienza e oggi è molto meno fedele di una volta. C’è quindi una sfida continua da sostenere”.

“La grande novità è che la sostenibilità è ora un grande driver di vantaggio competitivo – ha detto Paolo Taticchi, professore di Strategia e Sostenibilità Aziendale all’UCL School of Management – Oggi bisogna perseguire una crescita garbata”.

Antonio Zoccoli, presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha presentato Leonardo, un supercomputer italiano considerato il quarto al mondo per potenza di calcolo.

Dopo di lui, Michela Milano, direttrice dell’Institute for Human-Centered Artificial Intelligence dell’Università di Bologna, ha focalizzato il suo intervento sull’AI con questa frase: “L’intelligenza artificiale costruisce modelli predittivi e decisionali che non si si sostituiscono all’essere umano, ma lo aiutano a prendere decisioni migliori”.

 

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