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25 11 2020

Digitale per crescere

“Durante la pandemia il digitale è stato uno strumento di resilienza”. Lo ha detto Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting Cube, in occasione della conferenza stampa di presentazione dei dati del mercato digitale organizzata da Anitec-Assinform, l’associazione italiana di Information Technology di Confindustria.

 

Le tre strategie di risposta alla crisi

Secondo Capitani, le principali strategie di risposta alla crisi causata dall’emergenza Covid sono state:

  • la riorganizzazione dei processi e degli spazi;
  • l’accelerazione della transizione digitale;
  • il differimento/annullamento dei piani di investimento.

In questo contesto, nel 2020 il mercato ha avuto luci e ombre. Ci sono stati dei cali, ma anche crescite come le vendite di tablet (+24,3%), pc laptop (+23,1%), console fisse (+17,2%) e set top box (+15,7%).

In generale, il mercato digitale ha rallentato del 2% e questo significa che decresce meno dell’economia. Ora siamo in una fase di grande incertezza che riguarda anche dicembre, un mese importante per le vendite.

“C’è un atteggiamento prudenziale, soprattutto da parte delle aziende – ha detto Capitani – È però positivo rilevare la crescita dei segmenti più innovativi quali cloud computing, Internet of Things e Big Data. Questi elementi fanno pensare a un percorso di transizione digitale che è comunque in corso. Nel 2020 la sorpresa è stata la pubblica amministrazione, che ha registrato una notevole accelerazione del processo di digitalizzazione”.

 

Le previsioni per il prossimo biennio

Quali sono le previsioni per il 2021-2022? “C’è incertezza, ma il trend è positivo – ha risposto Capitani – Prevediamo un incremento del 3,4% nel 2021 e del 3,3% nel 2022. Questo al netto di interventi straordinari, come i previsti forti investimenti nella digitalizzazione. Bisognerà poi capire quanto proseguirà la trasformazione della pubblica amministrazione nel prossimo biennio, come aumenteranno le competenze digitali tra le persone e cosa sarà fatto per il miglioramento infrastrutturale del Paese”.

 

Creare le premesse per una ripartenza

Secondo Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, dai dati si evince che il digitale ha una capacità di reazione molto importante.

“Non possiamo però accontentarci del fatto che il mercato digitale perderà meno del previsto e chiediamo che diventi un pezzo della politica industriale del Paese – ha detto Gay – Bisogna investire sul 4.0 e farlo diventare un elemento della visione di crescita dell’Italia”.

Anche lo smart working deve essere sostenuto, lo shock culturale che abbiamo avuto in questi mesi lo mette ora in una nuova luce, ma bisogna avere competenze e capacità professionali. Ci sono poi industrie che non possono vedere lo smart working come una soluzione definitiva ed è lì che bisogna investire per favorire la trasformazione digitale.

“C’è bisogno di una visione di medio-lungo periodo che comprenda sia le start up sia le aziende tradizionali – ha concluso Gay – Solo così si creeranno le premesse per una vera ripartenza”.

Secondo Lisa Di Sevo di PranaVentures in pochi mesi abbiamo assistito a un cambiamento pari a quello che sarebbe potuto avvenire dieci anni. Ora anche l’aspetto regolatorio deve accelerare per stare al passo con queste rapide trasformazioni.

 

 

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