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16 09 2020

Dallo smart working al south working

Lo hanno già chiamato south working ed è un’evoluzione del mercato del lavoro che riguarda l’Italia. La nuova definizione si legge in un articolo del Corriere della Sera, secondo cui dopo il periodo di smart working determinato dalla pandemia, presto si assisterà a un nuovo fenomeno: il ritorno di molte persone originarie del Sud Italia nelle zone di origine, dove continueranno la loro attività a distanza con il lavoro agile.

 

Le differenze tra Nord e Sud Europa 

D’altronde, il Covid-19 ha portato a un profondo cambio di mentalità in Italia. Prima del virus, solo il 5% degli italiani lavorava in smart working, conto il 37% della Svezia, il 24% del Regno Unito e il 12% della Germania. In generale, si assisteva a una maggiore predisposizione allo smart working nei paesi del Nord Europa e a un minore utilizzo nell’area mediterranea.

Ora molto è cambiato: diverse aziende italiane e spagnole hanno capito le potenzialità di questa modalità di lavoro. E nel nostro paese il prossimo passo potrebbe essere proprio il south working.

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